Normative

Acqua destinata all’uso umano

 

La normativa nazionale in vigore, il D.Lgs. n°. 31/2001 e il D.lgs n° 27/2002, disciplina la qualitá delle acque ad uso umano al fine di proteggere la salute dagli effetti negativi della contaminazione delle acque.

L’ acqua destinata al consumo umano deve essere salubre e pulita, quindi deve soddisfare i requisiti fissati dall’allegato I, parte A riguardante i parametri microbiologici, parte B relativa ai parametri chimici e parte C, riferita ai parametri indicatori, del decreto. Per ciascun parametro è indicato un valore di parametro, cioè un valore limite superato il quale occorre l’intervento dell’autoritá competente con attuazione di misure atte a ripristinare la qualitá dell’acqua.

In particolare la normativa indica il “valore di parametro” per una serie di parametri:

  • parametri indicatori quali odore, colore, sapore, pH, durezza ecc…(vedi allegato I, parte C del D.Lgs. nr.31).
  • parametri chimici concernenti sostanze tossiche quali arsenico, piombo, antiparassitari, ecc. (vedi allegato I, parte B del D.Lgs. nr.31).
  • parametri microbiologici quali escherichia coli ed enterococchi (vedi allegato I, parte A del D.Lgs. nr.31).

Nell’acqua è possibile evidenziare e determinare un grandissimo numero di elementi e composti sia inorganici che organici.
Le sostanze chimiche selezionate per la definizione delle linee guida fissate nelle normative includono quelle potenzialmente pericolose per la salute umana, quelle ritrovate con relativa frequenza nell’acqua potabile e quelle rilevate a concentrazioni relativamente alte.

Trattamento acqua potabile

 

Da diversi anni la diffusione di dispositivi di trattamento di acque destinate al consumo umano in Italia ha assunto dimensioni significative sia per diversità di tecnologie impiegate e varietà di sistemi in commercio che per entità di apparecchiature commercializzate.

L’attenzione che da tempo le Autorità Sanitarie dedicano alle pratiche di trattamento delle acque potabili ha portato all’emanazione del decreto del Ministero della Salute del 7 febbraio 2012, n. 25, recante “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano” che abroga il preesistente DM 443/1990.

Il decreto, inquadrandosi nel moderno contesto normativo in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano, igiene dei prodotti alimentari, Codice del Consumo (DLGS. 206/2005) e libera circolazione delle merci, ha l’obiettivo di garantire che i trattamenti non pregiudichino la qualità delle acque, già idonee sotto il profilo sanitario, che le apparecchiature di trattamento garantiscano gli effetti dichiarati nel tempo stabilito e che l’informazione completa sugli effetti dei trattamenti sia adeguatamente fornita al consumatore.

In accordo a quanto previsto nel decreto, a cura del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, sentiti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria interessate tra le quali anche CNA Installazione Impianti ed AMITAP, l’Associazione Manutentori Impianti Trattamento Acqua Potabile che con l’Unione Installazione Impianti ha un consolidato rapporto di collaborazione, sono state anche elaborate le linee guida sugli impianti di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del DM 7 febbraio 2012, n. 25, finalizzate alla “descrizione dei trattamenti per le acque destinate al consumo umano conosciuti a livello nazionale”.

Le linee guida sono state redatte anche al fine di contribuire a garantire un’adeguata informazione diretta principalmente ai consumatori sulla valutazione dell’eventuale adozione di impianti di trattamento di acque destinate al consumo umano, supportando le scelte sulla base di evidenze tecnico-scientifiche aggiornate. L’applicazione dei criteri raccomandati nel documento può consentire l’elaborazione da parte degli operatori del mercato di contenuti informativi esaustivi e fruibili e rafforzare e armonizzare le azioni di sorveglianza, anche per isolare eventuali pratiche commerciali scorrette nel settore.

Legionella e legionellosi

 

In Italia, allo stato attuale, i principali documenti di riferimento sono “Le Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”, predisposte dal Ministero della Sanità ed adottate dalla Conferenza Stato Regioni il 7 Maggio 2015.

Di seguito i riferimenti di alcune delle Linee Guida e Normativa a carattere Nazionale ed Mondiale più recenti:

  • Le Linee Guida Nazionali (Accordo della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, 4 Aprile 2000, G.U.R.I. n. 103 Serie Generale, 5 Maggio 2000) – Collegamento al link delle linee guida del 4/4/2000 D.Lgs 27/2002
  • Le Linee Guida Nazionali specifiche per le strutture turistico-ricettive e termali (Provvedimento della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, 13 gennaio 2005, G.U.R.I. n. 28 Serie Generale, 4 Febbraio 2005) – Collegamento al link delle linee guida del 4/2/2005 Linee guida del 4/2/2005
  • Le Linee Guida Europee (EWGLI Guidelines produced by members of the European Surveillance Scheme for Travel Associated Legionnaires’ Disease – EWGLINET – and the European Working Group for Legionella Infections – EWGLI) – prodotte nel Giugno 2003 e revisionate nel Gennaio 2005 – UK).Linee guida europee di Gennaio 2005