Legionella in acqua sanitaria e tecnica
Cause
Il batterio Legionella pneumophila tende a colonizzare gli impianti idrici e tutti i luoghi dove l’acqua ristagna. Gli ambienti ideali per proliferare sono infatti quelli caldi e umidi dove la temperatura oscilla tra i 25 e i 55 gradi. La malattia si trasmette inalando goccioline di acqua infetta dal batterio, e dunque non da persona a persona né bevendo acqua contaminata. Una volta entrato nel corpo attraverso le vie aeree, il microrganismo può penetrare e proliferare nei polmoni. Ecco perché particolarmente pericolose sono le docce ma anche l’aria che si respira in ambienti dove sono attivi dei condizionatori o umidificatori, gli spruzzi di irrigatori da giardino, fontane, strumenti dentistici, vasche idromassaggio, ecc.
Dalle statistiche sembra che in Italia ogni anno ci siano circa 1300 casi di legionella, in particolare ad ammalarsi sono anziani, persone affette da patologie croniche o con il sistema immunitario debole. Più colpiti sono gli uomini rispetto alle donne soprattutto nel periodo compreso tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Sintomi
I sintomi della legionella sono soprattutto di tipo respiratorio: tosse secca o grassa, difficoltà a respirare ma anche febbre alta e brividi. Sono molto simili a quelli della più comune polmonite e per questo spesso la diagnosi non è immediata. Possono comparire però anche dolori muscolari, perdita di appetito, problemi gastrointestinali come la diarrea, neurologici e cardiaci.
Esiste una forma più leggera (febbre di Pontiac) e una più pesante della malattia (malattia del legionario), la prima ha un periodo di incubazione di 1-2 giorni, la seconda invece di 5-6 e se non tempestivamente riconosciuta può portare al decesso. La terapia per contrastare la malattia è a base di antibiotici specifici.
Come evitarla
Sicuramente il mezzo più efficace che abbiamo per evitare di far proliferare la legionella è quello di mantenere sempre costantemente puliti i condizionatori e gli umidificatori. Sia quelli che abbiamo in casa che nei luoghi di lavoro o nei centri sportivi, dovrebbero essere regolarmente sottoposti a manutenzione periodica che, tra le altre cose, riesce appunto a prevenire contaminazioni e diffusioni batteriche. Nello specifico va effettuata la pulizia e la disinfezione dei filtri, la decalcificazione di rubinetti e docce, lo svuotamento e la disinfezione dei serbatori di accumulo dell’acqua.
Naturalmente anche le reti idriche dovrebbero essere sempre costruite e controllate in modo tale da evitare ristagni d’acqua. Molto spesso, però, tutto ciò non è in nostro potere e ci dobbiamo rimettere nelle mani (e nella coscienza) di coloro che gestiscono i nostri comuni e i luoghi che frequentiamo (alberghi, impianti ricreativi, ecc.)
Modalità operative per la prevenzione del rischio legionellosi
Per ottemperare a quanto previsto dalla normativa e in base ai risultati complessivi dell’analisi del rischio, è necessario:
- predisporre, con l’ausilio di personale tecnico qualificato, un documento che riporti i protocolli per il controllo e la manutenzione degli impianti dell’acqua sanitaria e di condizionamento dell’aria, in cui dovranno essere esaminate le caratteristiche principali degli impianti stessi, i punti critici ove potrebbe verificarsi la moltiplicazione batterica, gli interventi di manutenzione ordinaria, le procedure di sanificazione, il piano delle analisi per la ricerca di Legionella;
- predisporre un registro per la documentazione degli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione;
- effettuare, almeno annualmente, campionamenti dalla rete idrica sanitaria e dall’impianto di condizionamento. Il numero dei campionamenti dovrà essere rappresentativo di tutto l’impianto sia per l’impianto di condizionamento che per la rete idrica sanitaria e in particolare per quest’ultima tale numero non dovrà essere inferiore a sei.
Campionamenti
Il campionamento dell’acqua per la ricerca di Legionella, deve essere eseguito in un numero di siti che sia rappresentativo di tutto l’impianto idrico, e comunque in almeno sei punti. I punti da cui effettuare il campionamento sono: la rete dell’acqua fredda (serbatoio dell’acqua e il punto più distale dal serbatoio), la rete dell’acqua calda (serbatoio dell’acqua calda vicino alle valvole di scarico e il ricircolo dell’acqua calda) e almeno due siti di erogazione lontani (punti terminali) dal serbatoio dell’acqua calda (docce, rubinetti).
I punti di campionamento ritenuti più rappresentativi e da cui, sostanzialmente, non si può prescindere per la valutazione di un impianto idrico sono:
- collettore di uscita dell’acqua calda sanitaria dal serbatoio o dal bollitore (collettore normalmente indicato con il termine “mandata”) – Il prelievo sulla mandata deve essere effettuato prima di ogni eventuale miscelazione;
- collettore di ritorno dell’acqua calda sanitaria (collettore normalmente indicato con il termine “ricircolo”);
- fondo dei serbatoi di accumulo e degli scaldacqua anche elettrici; in tali serbatoi si possono depositare masse consistenti di calcare all’interno delle quali la temperatura dell’acqua è relativamente più bassa e conseguentemente viene favorita la nidificazione e la proliferazione della Legionella;
- tratti particolari delle tubazioni secondarie poco utilizzate o tratti terminali non connessi a sistemi di ricircolo (detti rami morti). In questi tratti di tubazione è possibile la formazione di un consistente strato di biofilm nel quale può nidificare e proliferare la Legionella;
- se questi punti di erogazione sono poco usati è consigliabile eliminarli o vietarne l’accesso all’utenza;
- punti di erogazione più vicini e più distali rispetto al sistema di produzione dell’acqua calda sanitaria: soffioni delle docce e/o doccette di vasche da bagno ovvero da rubinetti di lavabo, sistemi rompigetto, tubi in gomma con doccia a telefono, aeratori, ugelli.
Altri punti di prelievo possibili sono:
- acqua di umidificazione, di condensa e acqua di sifoni ed altre;
- parti degli impianti per l’aria condizionata (filtri o parti di essi);
- acqua in entrata e in uscita dagli addolcitori;
- acqua proveniente da sgocciolamento dalle torri di raffreddamento;
- acqua della vasca di raccolta delle torri di raffreddamento;
- serbatoi di accumulo dell’acqua fredda;
- fontane decorative.
Ai sensi della normativa vigente sopra riportata, in caso il campionamento evidenzi presenza di Legionella, devono essere eseguiti gli interventi indicati nelle seguenti tabelle.